
๐๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ ๐ฆฬ ๐ช๐ญ ๐ด๐ฆ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ฅ๐ฐ ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ด๐ฆ๐ณ๐ช๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ฅ๐ช๐ค๐ข๐ต๐ข ๐ข๐ญ๐ญ๐ข "๐ฅ๐ฆ๐ฃ๐ฐ๐ญ๐ฆ๐ป๐ป๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ขฬ" ๐ฆ ๐ข๐ญ๐ญ๐ฆ ๐ฅ๐ช๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ฅ๐ฆ๐ฏ๐ป๐ฆ ๐ฑ๐ข๐ต๐ฐ๐ญ๐ฐ๐จ๐ช๐ค๐ฉ๐ฆ. ๐๐ญ ๐ฑ๐ณ๐ช๐ฎ๐ฐ ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ฆฬ ๐ด๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ฑ๐ถ๐ฃ๐ฃ๐ญ๐ช๐ค๐ข๐ต๐ฐ ๐ช๐ญ 4 ๐ฐ๐ต๐ต๐ฐ๐ฃ๐ณ๐ฆ ๐ด๐ค๐ฐ๐ณ๐ด๐ฐ ๐ฆ ๐ฑ๐ถ๐ฐฬ ๐ฆ๐ด๐ด๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ญ๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ ๐ด๐ถ๐ญ๐ญ๐ข ๐ฎ๐ช๐ข ๐ฃ๐ข๐ค๐ฉ๐ฆ๐ค๐ข ๐ฐ ๐ด๐ถ๐ญ ๐ฎ๐ช๐ฐ ๐ฃ๐ญ๐ฐ๐จ. ๐๐ช ๐ต๐ณ๐ข๐ต๐ต๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ณ๐ช๐ฆ๐ญ๐ข๐ฃ๐ฐ๐ณ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ถ๐ฏ ๐ต๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฑ๐ข๐ณ๐ฆ๐ค๐ค๐ฉ๐ช ๐ข๐ฏ๐ฏ๐ช ๐ง๐ข, ๐ฅ๐ฆ๐ญ 2002, ๐ฐ๐ณ๐ช๐จ๐ช๐ฏ๐ข๐ณ๐ช๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฑ๐ถ๐ฃ๐ฃ๐ญ๐ช๐ค๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ข๐จ๐ญ๐ช ๐๐ฏ๐ฏ๐ข๐ญ๐ช ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญโ๐๐ด๐ต๐ช๐ต๐ถ๐ต๐ฐ ๐๐ถ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ช๐ฐ๐ณ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐๐ข๐ฏ๐ช๐ต๐ขฬ [38(3):223-232]. ๐๐ฏ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ฆ ๐ฉ๐ฐ ๐ค๐ฆ๐ณ๐ค๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ง๐ข๐ณ๐ฆ ๐ช๐ฏ ๐ฎ๐ฐ๐ฅ๐ฐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฐ๐จ๐ฏ๐ถ๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ช ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ช ๐ง๐ฐ๐ด๐ด๐ฆ ๐ญ๐ฆ๐จ๐จ๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ ๐ช๐ด๐ฐ๐ญ๐ข๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ, ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ด๐ข๐ฑ๐ฆ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฆ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฎ๐ฐ๐ญ๐ต๐ช ๐ข๐ณ๐จ๐ฐ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ฐ๐ญ๐ญ๐ฆ๐ท๐ฆ๐ณ๐ฐฬ ๐ฅ๐ช๐ท๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ๐ณ๐ข๐ฏ๐ฏ๐ฐ ๐ฑ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ช ๐ด๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ข๐ญ๐ญ๐ข ๐ง๐ช๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ค๐ฐ๐ณ๐ด๐ฐ. ๐๐ช ๐ค๐ฉ๐ช๐ฆ๐ฅ๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฅ๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ณ๐ช๐ถ๐ด๐ค๐ช๐ต๐ฐ ๐ข ๐ง๐ข๐ณ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ฎ๐ฆ๐จ๐ญ๐ช๐ฐ.
SECONDA PARTE: UNA MASCHERA DI DOLORE
๐ง๐๐๐๐ฒ ๐น๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐๐ผ๐น๐น๐ฒ๐๐ฎ๐ป๐ผ ๐น๐ฎ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฒ ๐๐ถ๐ฎ ๐ฝ๐ผ๐๐๐ถ๐ฏ๐ถ๐น๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐๐ป๐ฎ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ๐ป๐ฎ ๐ป๐ผ๐ป ๐๐ถ๐ฎ ๐ฝ๐ฎ๐ฑ๐ฟ๐ผ๐ป๐ฎ ๐ฎ ๐ฐ๐ฎ๐๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐ฎ, cioรจ come mai non sia capace di dar corso a una decisione che la riguarda direttamente e la cui esecuzione dipende solamente da lei. Infatti, una persona puรฒ essere detta dipendente da una sostanza o da un comportamento solamente quando, pur avendo la volontร di interrompere lโuso di una sostanza o di un comportamento, non ci riesce.
๐๐ต๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐๐ฎ ๐๐๐ฐ๐ฐ๐ฒ๐ฑ๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ป๐ฎ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ๐ป๐ฎ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐๐ผ๐ฟ๐ฟ๐ฒ๐ฏ๐ฏ๐ฒ ๐๐บ๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฎ๐๐๐๐บ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ผ๐๐๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐ฑ๐ฎ ๐ฐ๐๐ถ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ, ๐บ๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐น๐น๐ถ๐๐ฐ๐ฒ ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ? E in quella di un malato che non riesce a seguire un regime alimentare da cui puรฒ dipendere la sua vita? Che cosa accade a una signora affetta da shopping compulsivo, che dilapida in questo modo tutti i suoi risparmi, o a un giocatore che vende tutto ciรฒ che possiede e ricorre agli strozzini pur di non rinunciare al suo โvizioโ?
๐๐ป๐ป๐ถ ๐ณ๐ฎ, ๐ฒ๐ฟ๐ผ ๐ถ๐ป ๐๐ป ๐๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐บ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ฎ๐๐ผ ๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ฝ๐ฒ๐๐ฎ: ๐ฑ๐ฎ๐๐ฎ๐ป๐๐ถ ๐ฎ ๐บ๐ฒ ๐ฐโ๐ฒ๐ฟ๐ฎ ๐๐ป ๐๐ผ๐บ๐ผ ๐ผ๐ฏ๐ฒ๐๐ผ, ๐ฑ๐ฎ๐น๐นโ๐ฒ๐๐ฎฬ ๐ถ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ณ๐ถ๐ป๐ถ๐ฏ๐ถ๐น๐ฒ, ๐ฐ๐ผ๐ป ๐๐ป๐ฎ ๐ฝ๐ถ๐ฐ๐ฐ๐ผ๐น๐ฎ ๐ฏ๐ผ๐บ๐ฏ๐ผ๐น๐ฎ ๐ฑโ๐ผ๐๐๐ถ๐ด๐ฒ๐ป๐ผ ๐ฎ ๐๐ฟ๐ฎ๐ฐ๐ผ๐น๐น๐ฎ. Da questa usciva un cannello che terminava con occhialini nasali per lโinalazione. Evidentemente, l'uomo traeva ossigeno da quel dispositivo. Tutto il corpo si muoveva a fatica, avvolto in una massa di grasso tremolante, mentre il poveretto spingeva con il proprio stesso peso un carrello carico di bibite zuccherate, biscotti, marmellate, patatine, caramelle, pizze surgelate e ogni altro ben di Dio. Ogni volta che si muoveva, ad ogni passo che faceva, l'uomo sbuffava affannato e dava segni di profonda sofferenza. A un certo punto si fermรฒ, si voltรฒ verso di me e mi fissรฒ per qualche istante.
๐๐น ๐๐ผ๐น๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น'๐๐ผ๐บ๐ผ ๐ฒ๐ฟ๐ฎ ๐๐ป๐ฎ ๐บ๐ฎ๐๐ฐ๐ต๐ฒ๐ฟ๐ฎ ๐๐ฟ๐ฎ๐ด๐ถ๐ฐ๐ฎ, ๐ฑ๐ถ ๐ฑ๐ผ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ. In un lampo mi fu tutto chiaro: egli odiava quel cibo, odiava sรฉ stesso, il proprio corpo, il proprio respiro. Sul suo viso era evidente la sconfitta, una disfatta radicale e senza scampo, una tristezza rassegnata e rabbiosa. Per un istante parve sul punto di quasi ribellarsi, poi tirรฒ un profondo sospiro, smise di guardarmi, si voltรฒ di nuovo in avanti e, senza far piรน caso a me, afferrรฒ un grande barattolo di burro di arachidi e lo mise nel carrello. E come Sisifo, riprese il suo cammino di dolore.
๐๐ผ๐๐ฎ ๐๐ผ๐น๐ฒ๐๐ฎ ๐พ๐๐ฒ๐น๐นโ๐๐ผ๐บ๐ผ? ๐๐ผ๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐๐ฎ? ๐ฉ๐ผ๐น๐ฒ๐๐ฎ ๐๐๐ถ๐ฐ๐ถ๐ฑ๐ฎ๐ฟ๐๐ถ? ๐ ๐ฎ ๐ฎ๐น๐น๐ผ๐ฟ๐ฎ ๐ฐ๐ถ ๐๐ผ๐ป๐ผ ๐บ๐ผ๐ฑ๐ถ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐น๐ถ๐ฐ๐ถ ๐ฒ ๐บ๐ฒ๐ป๐ผ ๐ผ๐ฟ๐ฟ๐ถ๐ฏ๐ถ๐น๐ถ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ณ๐ฎ๐ฟ๐น๐ผ. Voleva mangiare? Questo รจ difficile da credere, anche se, in un certo senso, si puรฒ dire che lo volesse: ma perchรฉ? Qual era il desiderio che lo spingeva verso lโautodistruzione? Amico lettore, bada di non liquidare questo breve racconto come la storia di un malato che non ti riguarda: in modo meno clamoroso, certo meno evidente e apertamente dannoso, si tratta di un comportamento da cui nessuno di noi puรฒ dirsi completamente esente e per sempre salvo.
๐๐ฎ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐น๐ผ๐ป๐๐ฎฬ, ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐๐ฎ ๐ป๐ฎ๐๐๐ฟ๐ฎ, ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ต๐ถ ๐น๐ฎ ๐ด๐ผ๐๐ฒ๐ฟ๐ป๐ถ ๐ฒ ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐ฐ๐ผ๐๐ฎ ๐๐ถ ๐ฑ๐ถ๐ฟ๐ถ๐ด๐ฎ, fu per la prima volta posta, nel mondo occidentale, dalla cultura greca. Il mondo greco ebbe almeno tre diverse concezioni della volontร , tutte giunte fino a noi sotto forme diverse e che ancora oggi influenzano il nostro modo di pensare.
๐๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐บ๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐ฒ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐น๐ผ๐ป๐๐ฎฬ, ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐ฎ๐ป๐๐ถ๐ฐ๐ฎ, ๐๐ถ ๐ฟ๐ถ๐๐ฟ๐ผ๐๐ฎ ๐ป๐ฒ๐ถ ๐ฝ๐ผ๐ฒ๐บ๐ถ ๐ผ๐บ๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ถ ๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น ๐บ๐ถ๐๐ผ. Secondo questa prospettiva, la volontร รจ il risultato di tre forze che si incontrano e scontrano nellโanimo umano: le decisioni prese dallโindividuo, le deliberazioni degli dรจi e, sopra entrambe, le disposizioni inappellabili del Fato. Questo scenario รจ reso piรน ricco da due fattori. In primo luogo, le decisioni umane sono solo in apparenza espressione di quello che un moderno chiamerebbe โlibero arbitrioโ. Piuttosto, sono il modo in cui ciascuno reagisce alle deliberazioni divine, accettandole o rifiutandole in base alla propria indole, al proprio carattere, alla nobiltร dโanimo e alla propria virtรน. Inoltre, la voce degli dรจi รจ molto raramente univoca: ciascuno di noi รจ terreno di scontro di diverse volontร divine che ci spingono in direzioni divergenti.
๐ฆ๐ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐น๐ถ๐ฐ๐ฎ๐๐ผ ๐ถ๐ป๐๐ฟ๐ฒ๐ฐ๐ฐ๐ถ๐ผ ๐ฟ๐ฒ๐ด๐ป๐ฎ, ๐ฎ๐๐๐ผ๐น๐๐ฎ ๐ป๐ฒ๐น ๐บ๐ถ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ผ, ๐๐ป๐ฎ ๐ฑ๐ถ๐๐ถ๐ป๐ถ๐๐ฎฬ ๐ผ๐ป๐ป๐ถ๐ฝ๐ผ๐๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฒ ๐๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ป๐ผ๐บ๐ฒ che governa il destino di tutti, mortali e immortali. Omero la chiama โ๐๐ฐ๐ช๐ณ๐ขโ, con una metafora tratta dalla vita dei villaggi greci. Questo termine, infatti, indicava la parte di terra condivisa destinata alla coltivazione e alla raccolta di legna che una comunitร assegnava temporaneamente a ogni cittadino alla sua nascita.
๐๐น ๐๐ฎ๐๐ผ ๐ฒฬ ๐ฑ๐๐ป๐พ๐๐ฒ ๐๐ป๐ฎ โ๐บ๐ผ๐ถ๐ฟ๐ฎโ: ๐ฒฬ ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ถ๐๐ฎ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฐ๐ถ ๐ฒฬ ๐๐๐ฎ๐๐ฎ ๐ฎ๐๐๐ฒ๐ด๐ป๐ฎ๐๐ฎ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ป๐ฎ๐๐ฐ๐ถ๐๐ฎ ๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฟ๐ฒ๐๐๐ถ๐๐๐ถ๐ฟ๐ฒ๐บ๐ผ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐น๐ฎ ๐บ๐ผ๐ฟ๐๐ฒ. Secondo questa concezione, gli esseri umani esprimono in sรฉ volontร contraddittorie, generate da una molteplicitร di forze esterne a loro, che oggi potremmo chiamare biologiche, sociali, economiche, politiche, culturali, ecc. (io trovo le antiche divinitร , perรฒ, molto piรน affascinanti e ricche di significati). Oltre a ciรฒ, rimane un mistero irrisolvibile, il destino: Caino, di fronte alla Parola ("๐ต๐ช๐ฎ๐ด๐ฉ๐ฆ๐ญ", "tu puoi") detta da Dio, non decide per il bene e la vita, ma per il male e la morte. Perchรฉ?
๐๐ฎ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐ฒ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฒฬ ๐บ๐ผ๐น๐๐ผ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐๐ฎ๐ฟ๐ฑ๐ฎ ๐ฒ ๐๐ถ ๐ฟ๐ถ๐๐ฟ๐ผ๐๐ฎ ๐ป๐ฒ๐น๐นโ๐๐๐ฒ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฉ ๐ฒ ๐๐ฉ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐น๐ผ ๐ฎ.๐. Si tratta di un concetto generalmente attribuito a Socrate, ma che in realtร era condiviso da tutta la cultura greca classica. Nella sua versione moderna ha appassionato i teorici delle decisioni razionali (per la gran parte economisti) che hanno prodotto raffinati modelli per dare conto di comportamenti apparentemente irrazionali. Secondo tale prospettiva, esisterebbe una volontร generica, comune a tutti gli esseri umani: quella di perseguire ciรฒ che รจ bello, buono e utile, in definitiva il bene per ciascuno.
๐ง๐๐๐๐ฎ๐๐ถ๐ฎ, ๐ฎ ๐ฐ๐ฎ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐ฎ ๐ถ๐ด๐ป๐ผ๐ฟ๐ฎ๐ป๐๐ฎ, ๐ด๐น๐ถ ๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ถ ๐๐บ๐ฎ๐ป๐ถ ๐ด๐ถ๐๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐ป๐ผ ๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ผ๐ป๐ฒ๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฐ๐ถ๐ผฬ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฒฬ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐น๐ผ๐ฟ๐ผ ๐ฏ๐ฒ๐ป๐ฒ. Desiderano falsi beni che sono in realtร mali. Il povero obeso di cui ho narrato, il tossicodipendente, il giocatore incallito, il fumatore, il procrastinatore e tutti coloro che non riescono a liberarsi da un comportamento di dipendenza dannoso sarebbero, dunque, vittime di un miraggio. Cercherebbero di autoconvincersi delle ragioni per abbandonare la propria dipendenza, ma in realtร sarebbero profondamente convinti che piaceri come mangiare oltre la sazietร ; assumere sostanze di abuso (droghe illegali, fumo di tabacco, alcol in dosi eccessive); giocare d'azzardo; acquistare in modo bulimico ogni merce, siano beni piรน importanti della salvaguardia della propria salute, della propria famiglia, degli amici e dei propri risparmi.
๐ฆ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐๐๐ผ๐ฟ๐ผ ๐ฎ๐๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ผ ๐ฑ๐ฎ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ผ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐ผ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ฎ๐น๐๐๐ฒ, ๐น๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐บ๐ถ๐ด๐น๐ถ๐ฎ, ๐ด๐น๐ถ ๐ฎ๐บ๐ถ๐ฐ๐ถ ๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ฟ๐ฎ๐ป๐พ๐๐ถ๐น๐น๐ถ๐๐ฎฬ ๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ผ๐บ๐ถ๐ฐ๐ฎ ๐๐ผ๐ป๐ผ ๐ฏ๐ฒ๐ป๐ถ ๐๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ผ๐ฟ๐ถ allo stordirsi di cibo, o con sostanze psicoattive o con il gioco o lo shopping compulsivo, e simili comportamenti, allora abbandonerebbero immediatamente le proprie dipendenze. Confesso che ho sempre trovato questa teoria inguaribilmente stupida e un po' reazionaria, anche se domina ancora oggi gran parte delle campagne educative. In realtร , come discuterรฒ piรน avanti, questa teoria potrebbe essere accettabile ma solo a patto di andare oltre i beni materiali coinvolti dalle dipendenze (com'era, almeno secondo Platone,l'intendimento di Socrate).
๐๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐ฒ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ผ๐น๐ผ๐ป๐๐ฎฬ ๐ฒ๐๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฐ๐๐น๐๐๐ฟ๐ฎ ๐ด๐ฟ๐ฒ๐ฐ๐ฎ ๐ฒฬ ๐พ๐๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ฒ๐ผ๐ฟ๐ถ๐๐๐ฎ๐๐ฎ ๐ฑ๐ฎ ๐๐ฟ๐ถ๐๐๐ผ๐๐ฒ๐น๐ฒ. Secondo Aristotele, la volizione umana nasce dallโincontro tra appetito e ragione. Spetta alla ragione decidere quale direzione debba prendere la volontร . Tuttavia, la ragione non controlla il comportamento umano, poichรฉ le nostre scelte sono influenzate anche dalle tendenze innate e dall'abitudine, contro cui la ragione puรฒ dover combattere e a volte soccombe. Il termine greco con cui il filosofo chiama questa "ragione o volontร debole" รจ ๐ข๐ฌ๐ณ๐ข๐ด๐ช๐ข. Aristotele distingue due diverse situazioni: lโintemperanza e lโincontinenza. Lโintemperanza รจ una malattia acuta, una forza che sovrasta la volontร e la soggioga, ma che rimane estranea al soggetto. Lโincontinenza รจ, invece, una sorta di malattia cronica, un vizio a cui la persona si abbandona.
๐๐ป ๐๐ฒ๐ฟ๐บ๐ถ๐ป๐ถ ๐บ๐ผ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ป๐ถ, ๐ฑ๐ถ๐ฟ๐ฒ๐บ๐บ๐ผ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐๐ฟ๐ถ๐๐๐ผ๐๐ฒ๐น๐ฒ ๐ฐ๐ถ ๐๐ผ๐ป๐ผ ๐ฑ๐๐ฒ ๐ณ๐ผ๐ฟ๐บ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฎ: una egodistonica (cioรจ, avvertita come estranea, come nel caso di molte compulsioni) e una egosintonica (cioรจ, accettata dal soggetto, come spesso accade nellโabuso abituale di sostanze): (๐ฏ๐ฆ๐ญ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ข๐ฏ๐ป๐ข) ๐ด๐ช ๐ข๐จ๐ช๐ด๐ค๐ฆ ๐ช๐ฏ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ณ๐ข๐ด๐ต๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ฏ ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฏ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ, (โฆ) (๐ฏ๐ฆ๐ญ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ช๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ป๐ข) ๐ช๐ฏ๐ท๐ฆ๐ค๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ง๐ฐ๐ณ๐ฎ๐ฆ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ข๐ญ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฏ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ (โฆ) ๐ฑ๐ฐ๐ช๐ค๐ฉ๐ฆฬ ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ช๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ, ๐ค๐ฐ๐ฎโ๐ฆฬ ๐ด๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฆฬ ๐ค๐ข๐ฑ๐ข๐ค๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ. (โฆ) ๐ฐ๐จ๐ฏ๐ช ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ข๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฆฬ ๐ช๐ฏ๐ท๐ฆ๐ค๐ฆ ๐ฑ๐ฐ๐ณ๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ข ๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช๐ณ๐ด๐ช, ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ (โฆ) (๐ญโ๐ช๐ฏ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ช๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ) ๐ฆฬ ๐ช๐ฏ๐ค๐ถ๐ณ๐ข๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ, (โฆ) (๐ญโ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ข๐ฏ๐ต๐ฆ) ๐ฑ๐ถ๐ฐฬ ๐ฆ๐ด๐ด๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ค๐ถ๐ณ๐ข๐ต๐ฐ; ๐ช๐ฏ๐ง๐ข๐ต๐ต๐ช, ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ช๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ข๐ด๐ด๐ฐ๐ฎ๐ช๐จ๐ญ๐ช๐ข ๐ต๐ณ๐ข ๐ญ๐ฆ ๐ฎ๐ข๐ญ๐ข๐ต๐ต๐ช๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฆ ๐ข๐ฅ ๐ถ๐ฏโ๐ช๐ฅ๐ณ๐ฐ๐ฑ๐ช๐ด๐ช๐ข ๐ฆ ๐ข๐ฅ ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ต๐ช๐ด๐ช, ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ณ๐ฆ ๐ญโ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ข๐ฏ๐ป๐ข ๐ข๐จ๐ญ๐ช ๐ข๐ต๐ต๐ข๐ค๐ค๐ฉ๐ช ๐ฆ๐ฑ๐ช๐ญ๐ฆ๐ต๐ต๐ช๐ค๐ช. (Aristotele, Etica Nicomachea VII, 9, 5-35).
๐๐น ๐บ๐ผ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ผ ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐๐๐ผ๐๐ฒ๐น๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ฒฬ ๐พ๐๐ฒ๐น๐น๐ผ ๐ฎ๐ฝ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐ฒ๐ป๐๐ฒ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐ฑ๐ถ ๐ฏ๐๐ผ๐ป ๐๐ฒ๐ป๐๐ผ, tanto che ancora oggi buona parte delle comunitร per tossicodipendenti basano le proprie pratiche riabilitative proprio sulla rieducazione e sul "rafforzamento" della volontร . Tuttavia, c'รจ qualcosa di fondamentale che sfugge anche a questo modello.
๐ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฏ๐น๐ฒ๐บ๐ถ ๐๐ผ๐น๐น๐ฒ๐๐ฎ๐๐ถ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐ฏ๐ผ๐น๐ฒ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐น๐ผ๐ป๐๐ฎฬ ๐ฒ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฎ๐๐ผ๐น๐ผ๐ด๐ถ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ป๐ผ๐ป ๐๐ฎ๐ฟ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐บ๐ฎ๐ถ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐น๐ฒ๐๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐ถ finchรฉ non avremo capito la disperata, tragicamente ostinata, maschera di quellโuomo obeso che incontrai tanti anni fa: consapevole del destino tremendo che lo guidava, incapace di opporvisi, vittima di una volontร maligna che era, perรฒ, paradossalmente la sua.
๐๐ฐ๐ด๐ด๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ค๐ข๐ฑ๐ช๐ด๐ค๐ข ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ถ๐ฏ ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ญ๐ฆ๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฅ๐ถ๐ต๐ฐ! [โฆ] ๐๐ข ๐ฑ๐ถ๐ณ๐ฆ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ท๐ฐ๐ญ๐ต๐ข ๐ข๐ท๐ฆ๐ท๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฅ๐ถ๐ต๐ฐ ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ฐ, ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ฐโฆ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ถ๐ด๐ค๐ช๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ข๐ญ ๐ค๐ข๐ด๐ช๐ฏ๐ฐฬ, ๐ฆ ๐ข ๐ถ๐ฏ ๐ต๐ณ๐ข๐ต๐ต๐ฐ ๐ฎ๐ช ๐ข๐ค๐ค๐ฐ๐ณ๐จ๐ฐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฏ๐ฆ๐ญ ๐ต๐ข๐ด๐ค๐ฉ๐ช๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ข๐ฏ๐ค๐ช๐ฐ๐ต๐ต๐ฐ ๐คโ๐ฆฬ ๐ข๐ฏ๐ค๐ฐ๐ณ๐ข ๐ถ๐ฏ ๐ง๐ช๐ฐ๐ณ๐ช๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ช๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช๐ค๐ข๐ต๐ฐ [โฆ] ๐๐ฐ ๐ฑ๐ถ๐ฏ๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ญ ๐ง๐ช๐ฐ๐ณ๐ช๐ฏ๐ฐ ๐ด๐ถ๐ญ ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ฒ๐ถ๐ฆ [โฆ] ๐๐ฐ ๐ท๐ช๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ฆ ๐ท๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช ๐ฎ๐ช๐ฏ๐ถ๐ต๐ช ๐ฅ๐ฐ๐ฑ๐ฐ ๐ถ๐ด๐ค๐ช๐ท๐ฐ ๐ฅ๐ข๐ญ ๐ค๐ข๐ด๐ช๐ฏ๐ฐฬ ๐ค๐ฐ๐ฏ ๐ค๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ๐ด๐ฆ๐ด๐ด๐ข๐ฏ๐ต๐ข ๐ง๐ช๐ฐ๐ณ๐ช๐ฏ๐ช ๐ช๐ฏ ๐ต๐ข๐ด๐ค๐ข. ๐ฬ ๐ถ๐ฏ ๐ง๐ข๐ต๐ต๐ฐ! [โฆ] ๐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ด๐ข ๐ด๐ข๐ณ๐ฆ๐ฃ๐ฃ๐ฆ ๐ด๐ถ๐ค๐ค๐ฆ๐ด๐ด๐ฐ ๐ด๐ฆ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ท๐ฐ๐ญ๐ต๐ข ๐ง๐ฐ๐ด๐ด๐ช ๐ด๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ท๐ช๐ญ๐ฆ ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ข๐ท๐ฆ๐ด๐ด๐ช ๐ฐ๐ด๐ข๐ต๐ฐ? โฆ ๐๐ฐ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ช, ๐ฅ๐ฐ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ช ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ฐ ๐ง๐ช๐ฏ๐ช๐ณ๐ขฬ! (F.M. Dostoevskij, Il giocatore, trad. F. Malcovati, Milano, Garzanti 1977, p. 203).
๐๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ฎ ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ฎ๐ฟ๐๐ถ๐ฐ๐ผ๐น๐ผ ๐๐ฎ๐ฟ๐ฎฬ ๐ฝ๐๐ฏ๐ฏ๐น๐ถ๐ฐ๐ฎ๐๐ฎ ๐๐ฒ๐ป๐ฒ๐ฟ๐ฑ๐ถฬ ๐ญ๐ด ๐ผ๐๐๐ผ๐ฏ๐ฟ๐ฒ.
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