LA CURA
๐๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ ๐ฒ๐ถ๐ช๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ฆ ๐ถ๐ญ๐ต๐ช๐ฎ๐ฐ ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ด๐ฆ๐ณ๐ช๐ฆ ๐ด๐ถ โ๐๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ฃ๐ฐ๐ญ๐ฆ๐ป๐ป๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ขฬ ๐ฆ ๐ญ๐ฆ ๐ฅ๐ช๐ฑ๐ฆ๐ฏ๐ฅ๐ฆ๐ฏ๐ป๐ฆ ๐ฑ๐ข๐ต๐ฐ๐ญ๐ฐ๐จ๐ช๐ค๐ฉ๐ฆโ ๐ฆฬ ๐ฅ๐ฆ๐ฅ๐ช๐ค๐ข๐ต๐ฐ ๐ข๐ญ ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ค๐ถ๐ณ๐ข. ๐๐ฐ๐ฎ๐ฆ ๐ฑ๐ด๐ช๐ค๐ฐ๐ข๐ฏ๐ข๐ญ๐ช๐ด๐ต๐ข, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฅ๐ฐ๐ท๐ณ๐ฆ๐ช ๐ข๐ท๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ฎ๐ฐ๐ญ๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ข ๐ฅ๐ช๐ณ๐ฆ ๐ด๐ถ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ด๐ต๐ฐ ๐ข๐ณ๐จ๐ฐ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ. ๐๐ญ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ค๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ขฬ, ๐ช๐ฏ๐ง๐ข๐ต๐ต๐ช, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ข๐ฑ๐ฑ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ฆ๐ฏ๐ฆ ๐ข๐ญ๐ญ๐ข ๐ต๐ฆ๐ฐ๐ณ๐ช๐ข ๐ฑ๐ด๐ช๐ค๐ฐ๐ข๐ฏ๐ข๐ญ๐ช๐ต๐ช๐ค๐ข, ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ฑ๐ณ๐ช๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ค๐ฉ๐ฆฬ ๐ช๐ฏ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ณ๐ข๐ด๐ต๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ฏ ๐ญโ๐ช๐ฅ๐ฆ๐ข ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ญ๐ข ๐ท๐ช๐ต๐ข ๐ค๐ฐ๐ด๐ค๐ช๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ด๐ช๐ข ๐ช๐ฏ ๐ฃ๐ถ๐ฐ๐ฏ๐ข ๐ฑ๐ข๐ณ๐ต๐ฆ ๐ช๐ญ ๐ณ๐ช๐ด๐ถ๐ญ๐ต๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ค๐ฆ๐ด๐ด๐ช ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ข๐ญ๐ช ๐ช๐ฏ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ด๐ค๐ช. ๐๐ถ๐ต๐ต๐ข๐ท๐ช๐ข, ๐ญ๐ข ๐ฏ๐ฐ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ขฬ ๐ฆฬ ๐ค๐ฐ๐ด๐ชฬ ๐ณ๐ข๐ฅ๐ช๐ค๐ข๐ต๐ข ๐ฏ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฆ ๐ด๐ฑ๐ช๐ฆ๐จ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ช ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฅ๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญโ๐ฆ๐ด๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ป๐ข ๐ถ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ข ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฏ๐ฆ๐ฎ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ฐ ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ด๐ช๐ค๐ฐ๐ข๐ฏ๐ข๐ญ๐ช๐ด๐ช ๐ฏ๐ฆ ๐ฉ๐ข ๐ฑ๐ฐ๐ต๐ถ๐ต๐ฐ ๐ง๐ข๐ณ๐ฆ ๐ฅ๐ข๐ท๐ท๐ฆ๐ณ๐ฐ ๐ข ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ฐ.
๐ฆ๐ถ๐ฎ ๐๐ฟ๐ฒ๐๐ฑ ๐๐ถ๐ฎ ๐๐๐ป๐ด ๐ฝ๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐๐ฎ๐ป๐ผ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฐ๐ถ๐ผฬ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐บ๐๐ผ๐๐ฒ ๐นโ๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐๐บ๐ฎ๐ป๐ผ ๐ณ๐ผ๐๐๐ฒ ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ ๐ฒ ๐๐ผ๐น๐ผ ๐๐ป โ๐๐ผ๐น๐ฒ๐ฟ๐ฒโ, sebbene entrambi non espressero mai questo concetto in modo pienamente esplicito. Lโuomo vuole sempre provare piacere. Negli strati piรน profondi e originari della mente il desiderio di piacere coincide con la volontร di raggiungerlo: per Freud, la distinzione tra desiderio e volontร nasce solo quando lโindividuo รจ costretto a fare i conti con la realtร e a differire il piacere. Anche Jung, seguendo una diversa strada, giunge a concludere che lโessere umano รจ sempre guidato da una volontร , in parte sovraindividuale. Per Jung questa volontร coincide con la missione di ciascuno nella vita, quello che lui chiama โprincipio di individuazioneโ.
๐ก๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฐ๐น๐ถ๐ป๐ถ๐ฐ๐ฎ ๐ฝ๐๐ถ๐ฐ๐ผ๐ฎ๐ป๐ฎ๐น๐ถ๐๐ถ๐ฐ๐ฎ, ๐นโ๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ฎ ๐ฑ๐ถ โ๐๐ผ๐น๐ผ๐ป๐๐ฎฬโ ๐ฒฬ ๐ฐ๐ฟ๐๐ฐ๐ถ๐ฎ๐น๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น ๐บ๐ผ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ด๐ป๐ผ๐๐ถ, cioรจ per pronunciarsi sullโesito di un disturbo e sulla curabilitร di un malato. La prima cosa che uno psicoanalista cerca di valutare รจ, infatti, quanto โun paziente sia motivato a cambiareโ, in altre parole cerca di capire la sua โvolontร di guarireโ. Si tratta di una valutazione fondamentale perchรฉ nessuno puรฒ essere curato per un disturbo mentale se, nel proprio intimo, non lo vuole. Questa รจ anche la ragione per cui gli psicoanalisti normalmente cercano di evitare di trattare le dipendenze patologiche, in particolare da sostanze ma anche da comportamenti. Questi malati non desiderano quasi mai abbandonare realmente la propria dipendenza, perchรฉ ne traggono un piacere che non saprebbero procurarsi altrove e con uguale facilitร .
๐๐ฟ๐ฒ๐๐ฑ โ ๐๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐ถ, ๐น๐ฒ๐๐๐ผ๐ฟ๐ฒ โ ๐ณ๐ผ๐ฟ๐ป๐ถ๐๐ฎ ๐๐ป๐ฎ ๐๐ฝ๐ถ๐ฒ๐ด๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐น๐๐ฐ๐ถ๐ฑ๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐๐๐ถ๐บ๐ถ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ณ๐ฎ๐๐๐ผ: โ๐๐ข ๐ท๐ช๐ต๐ข, ๐ค๐ฐ๐ด๐ชฬ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฆ ๐ค๐ช ๐ฆฬ ๐ช๐ฎ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ต๐ข, ๐ฆฬ ๐ต๐ณ๐ฐ๐ฑ๐ฑ๐ฐ ๐ฅ๐ถ๐ณ๐ข ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ฏ๐ฐ๐ช; ๐ค๐ช ๐ณ๐ฆ๐ค๐ข ๐ต๐ณ๐ฐ๐ฑ๐ฑ๐ช ๐ฅ๐ฐ๐ญ๐ฐ๐ณ๐ช, ๐ฅ๐ช๐ด๐ช๐ฏ๐จ๐ข๐ฏ๐ฏ๐ช, ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ช๐ต๐ช ๐ช๐ฎ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ด๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ช ๐ฅ๐ข ๐ณ๐ช๐ด๐ฐ๐ญ๐ท๐ฆ๐ณ๐ฆ. ๐๐ฆ๐ณ ๐ด๐ฐ๐ฑ๐ฑ๐ฐ๐ณ๐ต๐ข๐ณ๐ญ๐ข ๐ข๐ฃ๐ฃ๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ ๐ข๐ด๐ด๐ฐ๐ญ๐ถ๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฃ๐ช๐ด๐ฐ๐จ๐ฏ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฒ๐ถ๐ข๐ญ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฑ๐ข๐ญ๐ญ๐ช๐ข๐ต๐ช๐ท๐ฐโ (S. Freud, Il disagio della civiltร , 1929 C, OSF X, Boringhieri). Questi palliativi coincidono per Freud (ma il giansenista Pascal non la pensava tanto diversamente) con la civiltร umana in tutte le sue espressioni. Lโarte, la scienza, la religione e le ideologie sono le principali distrazioni (ce ne sono, poi, unโinfinitร di minori) con cui cerchiamo di non pensare alla nostra miseria, mentre le sostanze inebrianti sono il modo piรน semplice con cui ci regaliamo quel poco di piacere attraverso cui plachiamo il dolore di vivere. In nome di cosa si puรฒ chiedere a qualcuno di rinunciare a questi rimedi? I tentativi di cura delle dipendenze cercano tutti di rispondere a questa domanda.
๐๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐บ๐ฎ ๐ฟ๐ถ๐๐ฝ๐ผ๐๐๐ฎ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฎ๐ป๐ฎ๐น๐ถ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ๐บ๐ผ ๐ฒฬ ๐น๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐๐ถ๐ฑ๐ฑ๐ฒ๐๐๐ฎ โ๐๐๐ฟ๐ฎ๐๐ฒ๐ด๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฑ๐ฎ๐ป๐ป๐ผโ, che origina dalla constatazione che si puรฒ diventare dipendenti da ogni esperienza, purchรฉ sufficientemente intensa: โ๐ข๐ฅ๐ฅ๐ช๐ค๐ต๐ช๐ฐ๐ฏ ๐ฎ๐ข๐บ ๐ฐ๐ค๐ค๐ถ๐ณ ๐ธ๐ช๐ต๐ฉ ๐ข๐ฏ๐บ ๐ฑ๐ฐ๐ต๐ฆ๐ฏ๐ต ๐ฆ๐น๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ค๐ฆโ (S.Peele, The meaning of Addiction: Lexington Book; 1985). Se questa osservazione รจ vera, allora รจ possibile tentare di sostituire una dipendenza dannosa con una che lo รจ meno. Questa strategia riposa su tre premesse. Il primo assunto รจ che la dipendenza sia una condizione unitaria, che si manifesta in forme tra loro equivalenti e interscambiabili. In effetti, le osservazioni cliniche, dimostrano la grande frequenza di dipendenze multiple nello stesso malato; lโanalisi psicologica rintraccia tratti psichici simili in tutti coloro che soffrono di dipendenze patologiche; le ricerche neurologiche e psicofarmacologiche suggeriscono la presenza in tutte le dipendenze di una qualche disfunzione dei circuiti nervosi cerebrali coinvolti nelle sensazioni di piacere e nei sistemi di ricompensa.
๐๐น ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ผ ๐ฎ๐๐๐๐ป๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐๐๐ฟ๐ฎ๐๐ฒ๐ด๐ถ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฑ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐ฒฬ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ฎ๐๐ผ๐น๐ผ๐ด๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ฎ ๐ฐ๐๐ถ ๐ผ๐ฟ๐ถ๐ด๐ถ๐ป๐ฎ ๐๐ป๐ฎ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ป๐ผ๐ป ๐๐ถ๐ฎ ๐ฐ๐๐ฟ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐น๐ฒ. In altre parole, chi adotta questa strategia ritiene che si possa soltanto sostituire lโoggetto o il comportamento da cui un malato dipende. Ad esempio, un obeso bulimico potrร essere trasformato in una persona dipendente dalle diete, ma รจ praticamente impossibile che sviluppi e mantenga per sempre un rapporto equilibrato con il cibo. Per portare un malato a sostituire la propria dipendenza con una meno dannosa, si puรฒ provare a convincerlo del vantaggio di questa scelta (ad esempio, la sostituzione dellโeroina iniettata in vena con il metadone assunto per bocca); oppure gli si puรฒ proporre un piacere che si ritiene piรน intenso ma meno pericoloso (ad esempio, lo si puรฒ indirizzare verso qualche attivitร per lui molto gratificante); oppure si puรฒ cercare di inibire il piacere (ad esempio, somministrando farmaci che provocano reazioni spiacevoli, se insieme a loro si assume la sostanza di abuso); infine, si possono minacciare sanzioni, nel caso la persona perseveri nei suoi comportamenti di dipendenza. Tutti questi metodi sono, alla fine, tecniche di persuasione/dissuasione che hanno lo scopo di suggestionare il malato, portandolo il piรน delle volte a diventare dipendente dalla cura stessa. Si producono, cosรฌ, situazioni tipiche che tutti conosciamo: il fumatore accanito che smette di fumare e diventa un crociato antifumo; lโeroinomane che โguarisceโ e decide di dedicare la propria vita alla comunitร di recupero che lo ha accolto; la pornodiva o il pornodivo pentiti che predicano la castitร , vanno in pellegrinaggio a Medjugorie e guidano gruppi di preghiera.
๐๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐ฎ๐๐๐๐ป๐๐ผ ๐ฐ๐ผ๐บ๐๐ป๐ฒ ๐ฎ ๐๐๐๐๐ฒ ๐น๐ฒ ๐๐๐ฟ๐ฎ๐๐ฒ๐ด๐ถ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฑ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐ฒฬ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐นโ๐ฒ๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ฑ๐ฎ ๐ฐ๐๐ถ ๐๐ถ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐๐ถ๐ฒ๐ป๐ฒ non sarร mai piรน veramente cancellata. Da qui lโinterdizione perpetua a ripetere quellโesperienza, anche dopo anni che si รจ โguaritiโ. Lโalcolista non dovrร mai piรน assaggiare alcol; lโeroinomane si dovrร per sempre tenere lontano persino dalla codeina; il giocatore dโazzardo compulsivo non dovrร nemmeno transitare per errore in una localitร che ospita un casinรฒ.
๐ข๐น๐๐ฟ๐ฒ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐๐๐ฟ๐ฎ๐๐ฒ๐ด๐ถ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฑ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ, ๐๐ผ๐ป๐ผ ๐๐๐ฎ๐๐ถ ๐๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐๐ถ ๐ฎ๐น๐๐ฟ๐ถ ๐บ๐ฒ๐๐ผ๐ฑ๐ถ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ฒ๐ป๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฎ๐๐ผ๐น๐ผ๐ด๐ถ๐ฐ๐ต๐ฒ, fra questi il piรน noto รจ quello comunemente chiamato โproibizionismoโ, un termine che nasce negli Stati Uniti per designare il periodo tra il 1920 e il 1933, in cui venne bandita in tutto il territorio federale la fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di bevande alcoliche. Utilizzando mezzi che vanno dalla stigmatizzazione sociale sino alle sanzioni penali, il proibizionismo ha come obiettivo creare condizioni che impediscono o, piรน realisticamente, rendono molto gravoso, perseverare nei comportamenti di abuso. Il proibizionismo si รจ dimostrato, perรฒ, spesso incapace di raggiungere il suo obiettivo. La ragione di questo fallimento รจ, involontariamente, spiegata da Kant con un esempio fornito nel primo capitolo della โ๐๐ฟ๐ถ๐๐ถ๐ฐ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฟ๐ฎ๐ด๐ถ๐ผ๐ป ๐ฝ๐ฟ๐ฎ๐๐ถ๐ฐ๐ฎโ: โ๐๐ฐ๐ฏ๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฒ๐ถ๐ข๐ญ๐ค๐ถ๐ฏ๐ฐ ๐ข๐ง๐ง๐ฆ๐ณ๐ฎ๐ช, ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ด๐ถ๐ข ๐ช๐ฏ๐ค๐ญ๐ช๐ฏ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ด๐ถ๐ข๐ญ๐ฆ, ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฆ๐ด๐ด๐ข ๐ฆฬ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ถ๐ช ๐ข๐ด๐ด๐ฐ๐ญ๐ถ๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ช๐ณ๐ณ๐ฆ๐ด๐ช๐ด๐ต๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ ๐ฒ๐ถ๐ข๐ฏ๐ฅ๐ฐ ๐จ๐ญ๐ช ๐ด๐ช ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช ๐ญ'๐ฐ๐จ๐จ๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ด๐ช๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ข๐ต๐ฐ ๐ฆ ๐ญ'๐ฐ๐ค๐ค๐ข๐ด๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ง๐ณ๐ถ๐ช๐ณ๐ฏ๐ฆ: ๐ฆ ๐ฅ๐ฐ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ฅ๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ๐จ๐ญ๐ช ๐ด๐ฆ, ๐ด๐ถ๐ฑ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ต๐ฐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฅ๐ข๐ท๐ข๐ฏ๐ต๐ช ๐ข๐ญ๐ญ๐ข ๐ค๐ข๐ด๐ข ๐ช๐ฏ ๐ค๐ถ๐ช ๐ต๐ณ๐ฐ๐ท๐ข ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ญ๐ญ'๐ฐ๐ค๐ค๐ข๐ด๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ, ๐ง๐ฐ๐ด๐ด๐ฆ ๐ช๐ฏ๐ฏ๐ข๐ญ๐ป๐ข๐ต๐ข ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ง๐ฐ๐ณ๐ค๐ข, ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ช๐ฎ๐ฑ๐ช๐ค๐ค๐ข๐ณ๐ญ๐ฐ ๐ช๐ฎ๐ฎ๐ฆ๐ฅ๐ช๐ข๐ต๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฅ๐ฐ๐ฑ๐ฐ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฉ๐ข ๐ข๐ท๐ถ๐ต๐ฐ ๐ค๐ช๐ฐฬ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ด๐ช๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ข๐ท๐ข, ๐ฆ๐จ๐ญ๐ช, ๐ช๐ฏ ๐ต๐ข๐ญ ๐ค๐ข๐ด๐ฐ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ด๐ข๐ณ๐ฆ๐ฃ๐ฃ๐ฆ ๐ช๐ฏ ๐จ๐ณ๐ข๐ฅ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ณ๐ฆ๐ฑ๐ณ๐ช๐ฎ๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ญ๐ข ๐ด๐ถ๐ข ๐ช๐ฏ๐ค๐ญ๐ช๐ฏ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ. ๐๐ฐ๐ฏ ๐ฆฬ ๐ฅ๐ช๐ง๐ง๐ช๐ค๐ช๐ญ๐ฆ ๐ช๐ฏ๐ฅ๐ฐ๐ท๐ช๐ฏ๐ข๐ณ๐ฆ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ด๐ข ๐ณ๐ช๐ด๐ฑ๐ฐ๐ฏ๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ฆ๐ฃ๐ฃ๐ฆโ. ร buon gioco per Lacan - lo psicoanalista francese che riprende questo apologo in un suo scritto del 1962, โ๐๐ฎ๐ป๐ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฒโ - ribattere che lโesperienza insegna esattamente il contrario: in molti casi, proprio quella forca scatena una voglia incontenibile di soddisfare il desiderio proibito, anche a prezzo della vita.
๐โ๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ถ๐ฏ๐ถ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ถ๐๐บ๐ผ ๐ฒฬ ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐๐บ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ฎ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐๐ฎ ๐๐ถ๐ฎ๐ป๐ผ ๐ฝ๐ถ๐ฎ๐ฐ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฒ ๐ฑ๐ผ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ e, di conseguenza, quali minacce possano dissuadere dalla ricerca del piacere. Ma cosa sono davvero piacere e dolore? Noi desideriamo il piacere, ma non sappiamo dove si fonda il piacere. Per un verso si puรฒ semplicemente dire che il fondamento del piacere รจ un qualche meccanismo fisiologico, cosรฌ come pensava Freud, ponendo a fondamento del piacere la pulsione sessuale, o come credono oggi molti neuroscienziati che studiano i sistemi di ricompensa del cervello. Tuttavia, non รจ necessario aver studiato Schopenhauer o Nietzsche per rendersi conto che il piacere va ben oltre e che ogni evento puรฒ diventare per lโuomo oggetto di piacere. Gli esseri umani hanno questa straordinaria abilitร , connessa alla loro capacitร di simbolizzazione, di trasformare in piacere qualsiasi esperienza, comprese quelle dolorose. Lโuomo non desidera un determinato piacere ma โilโ piacere e, desiderandolo, in continuazione lo crea ex-novo e lo inventa. Dovrei ora parlare di uno dei piรน affascinanti dialoghi platonici, il ๐๐ถ๐น๐ฒ๐ฏ๐ผ, ma qui, purtroppo, mi debbo, invece, fermare. Lo faccio con le parole che, ben prima di Lacan, scriveva san Paolo: โ๐ช๐ฐ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฉ๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ฐ๐ด๐ค๐ช๐ถ๐ต๐ฐ ๐ช๐ญ ๐ฑ๐ฆ๐ค๐ค๐ข๐ต๐ฐ ๐ด๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ข ๐ญ๐ฆ๐จ๐จ๐ฆ, ๐ฏ๐ฆฬ ๐ข๐ท๐ณ๐ฆ๐ช ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ฐ๐ด๐ค๐ช๐ถ๐ต๐ฐ ๐ญ๐ข ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ค๐ถ๐ฑ๐ช๐ด๐ค๐ฆ๐ฏ๐ป๐ข, ๐ด๐ฆ ๐ญ๐ข ๐ญ๐ฆ๐จ๐จ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ข๐ท๐ฆ๐ด๐ด๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ: ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฅ๐ฆ๐ด๐ช๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ข๐ณ๐ฆโ (Rom, 7,7-9).
๐ฆ๐ผ๐ป๐ผ ๐ฐ๐ผ๐๐ถฬ ๐ด๐ถ๐๐ป๐๐ผ ๐ฎ๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐บ๐ฒ๐๐ผ๐ฑ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ: ๐นโ๐ฎ๐บ๐ผ๐ฟ๐ฒ. Furono due psicoanalisti della prima generazione, Otto Rank e Sรกndor Ferenczi, a richiamare lโattenzione sul fatto che tutti gli esseri umani attraversano un periodo di dipendenza da una sostanza: il latte materno. Entrambi postularono che i tossicodipendenti (quelli da sostanze inebrianti, almeno) avessero avuto esperienze negative durante lโallattamento e lo svezzamento. Lโidea, di per sรฉ un poโ ingenua anche se non del tutto sbagliata, ebbe molteplici sviluppi. Ben presto, infatti, si fece strada, tra gli psicoanalisti e gli psicologi dellโinfanzia, il convincimento che una dipendenza soddisfacente e positivamente risolta nei primi anni di vita fosse condizione indispensabile per non diventare adulti proni a dipendenze patologiche. La scoperta sembrava anche indicare una strada per la cura. Si trattava di far fare a questi malati unโesperienza riparatrice, farli tornare emotivamente al passato e far loro sperimentare una dipendenza felice. Sfortunatamente, gran parte degli psicoanalisti finรฌ per credere che ciรฒ significasse comportarsi con il paziente come una โmadre amorosa e protettivaโ.
๐๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐๐ฟ๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐นโ๐ฎ๐บ๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฝ๐ผ๐ฟ๐๐ฎ ๐พ๐๐ฎ๐๐ถ ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ ๐ฎ ๐ณ๐ฎ๐น๐น๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ ๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐๐ฎ๐๐๐ฟ๐ถ. Per la โcura per mezzo dellโamoreโ vale la stessa condanna che pesa sulla famosa frase di santโAgostino: โ๐๐ช๐ญ๐ช๐จ๐ฆ ๐ฆ๐ต ๐ฒ๐ถ๐ฐ๐ฅ ๐ท๐ช๐ด ๐ง๐ข๐คโ (ama e fa ciรฒ che vuoi). Gli sciocchi credono sia un bigliettino dei ๐๐ข๐ค๐ช ๐๐ฆ๐ณ๐ถ๐จ๐ช๐ฏ๐ข, invece รจ una delle sentenze piรน severe che sia mai stata pronunciata sullโamore umano: โ๐ง๐ข๐ช ๐ค๐ช๐ฐฬ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ท๐ถ๐ฐ๐ช, ๐ข ๐ฑ๐ข๐ต๐ต๐ฐ, ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ฐฬ, ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ต๐ถ ๐ด๐ช๐ข ๐ค๐ข๐ฑ๐ข๐ค๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ข๐ฎ๐ฐ๐ณ๐ฆโ. Certo, lโamore cura, ma non lโamore che riceviamo, quanto quello che siamo in grado di dare. Una persona che soffre di un disturbo da dipendenza non รจ in grado di amare nessuno: basta aver incontrato nella propria vita un alcolizzato, un eroinomane o un giocatore dโazzardo per saperlo.
๐จ๐ป๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐ฎ ๐ฐ๐๐ฟ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐ฝ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ป๐ผ๐ป ๐ฒ๐๐ถ๐๐๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ต๐ฒฬ ๐ถ๐น ๐บ๐ฎ๐น๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฎ๐ณ๐ณ๐น๐ถ๐ด๐ด๐ฒ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ฒ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ๐ป๐ฒ ha poco a che fare con ciรฒ di cui abusano o ciรฒ da cui dipendono, ancor meno con una qualche โdebolezza della volontร โ: al contrario, nessuna volontร รจ cosรฌ risoluta quanto quella di una persona che non intende davvero rinunciare al suo โvizioโ. Le dipendenze non sono lโespressione di un malfunzionamento dei sistemi cerebrali di ricompensa (seppure vi possa essere โ tra le varie concause โ anche questa), neppure sono un tentativo di autocura della depressione, come alcuni hanno suggerito. Sono piuttosto il sintomo di unโincapacitร ad amare. Non si diventa incapaci di amare perchรฉ si รจ dipendenti (come spesso si crede) ma esattamente il contrario: si inizia a bere, a stordirsi di lavoro o di sesso, a giocare compulsivamente dโazzardo, a โfarsiโ di eroina o cocaina quando ci si accorge che dentro di noi cโรจ il deserto. Non รจ, perรฒ, il deserto che si cerca di scordare, quanto il ricordo di come si รจ prodotto. Lโobiettivo di tutte le dipendenze, la volontร che le muove, รจ lโoblio: โ๐๐ข ๐ค๐ฉ๐ช ๐ฅ๐ช ๐ญ๐ฐ๐ณ๐ฐ ๐ฎ๐ข๐ฏ๐จ๐ช๐ฐฬ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ญ๐ฐ๐ต๐ฐ ๐ช๐ญ ๐ฅ๐ฐ๐ญ๐ค๐ช๐ด๐ด๐ช๐ฎ๐ฐ ๐ง๐ณ๐ถ๐ต๐ต๐ฐ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฆ๐ท๐ข ๐ฑ๐ฐ๐ณ๐ต๐ข๐ณ ๐ฏ๐ฐ๐ต๐ช๐ป๐ช๐ฆ ๐ช๐ฏ๐ฅ๐ช๐ฆ๐ต๐ณ๐ฐ ๐ฆ ๐ต๐ฐ๐ณ๐ฏ๐ข๐ณ๐ฆ, ๐ฎ๐ข ๐ท๐ฐ๐ญ๐ฆ๐ท๐ข๐ฏ๐ฐ ๐ญ๐ขฬ, ๐ต๐ณ๐ข ๐ช ๐ฎ๐ข๐ฏ๐จ๐ช๐ข๐ต๐ฐ๐ณ๐ช ๐ฅ๐ช ๐ญ๐ฐ๐ต๐ฐ, ๐ข ๐ฑ๐ข๐ด๐ค๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ฐ๐ต๐ฐ ๐ณ๐ฆ๐ด๐ต๐ข๐ณ๐ฆ ๐ฆ ๐ด๐ค๐ฐ๐ณ๐ฅ๐ข๐ณ๐ฆ ๐ช๐ญ ๐ณ๐ช๐ต๐ฐ๐ณ๐ฏ๐ฐโ. (Odissea, IX, 92-97, trad. R. Calzecchi Onesti).
๐๐ถ๐๐ป๐๐ผ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ณ๐ถ๐ป๐ฒ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐น๐๐ป๐ด๐ผ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐๐ผ, ๐ฎ๐๐ฟ๐ฒ๐ถ ๐๐ผ๐น๐๐๐ผ ๐ฒ๐๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ฎ๐ฝ๐ฎ๐ฐ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐๐๐ฝ๐ถ๐ฟ๐ฒ, ๐ฑ๐ถ ๐ฒ๐๐๐ฟ๐ฎ๐ฟ๐ฟ๐ฒ ๐๐ป ๐ฐ๐ผ๐ป๐ถ๐ด๐น๐ถ๐ผ ๐ฑ๐ฎ๐น ๐ฐ๐ฎ๐ฝ๐ฝ๐ฒ๐น๐น๐ผ. Purtroppo, amico lettore, sono invece costretto a concludere ripetendo quello che tutti giร sappiamo: ci si stordisce per dimenticare, come in una banale canzonetta dโamore. Nella mia esperienza ho quasi sempre riscontrato che coloro che soffrono di dipendenze hanno alle spalle una lunga storia di tradimenti fatti e subiti, di menzogne, che risale sino alla prima infanzia. Il malato di dipendenza รจ spesso un traditore e un mentitore, come sa bene chi ha avuto la sventura di vivere con uno di costoro. Chi imbocca la strada della dipendenza lo fa, dunque, per occupare la mente soltanto con ciรฒ da cui dipende e scordare il resto. In tal senso, le dipendenze assomigliano straordinariamente a un altro disturbo ritenuto mitigabile ma pressochรฉ inguaribile: le nevrosi ossessive (quelli che oggi si chiamano disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo). In entrambe queste condizioni, cercare di aggredire direttamente il sintomo porta al fallimento.
๐ข๐ด๐ด๐ถ, ๐๐ถ ๐ฟ๐ฎ๐ฐ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฎ๐ป๐ฑ๐ฎ๐ป๐ผ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ถ๐น ๐๐ฟ๐ฎ๐๐๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฑ๐ถ๐๐๐๐ฟ๐ฏ๐ถ ๐ผ๐๐๐ฒ๐๐๐ถ๐๐ผ-๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐๐น๐๐ถ๐๐ถ ๐๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐ฝ๐ถ๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐๐ณ๐ฟ๐๐๐๐ฎ๐ป๐ผ, spesso senza dirlo e senza che anche il curante ne sia pienamente consapevole, lo stesso principio di riduzione del danno che abbiamo visto applicare alle dipendenze. Pure se ne comprendo la logica e lโutilitร , io non amo questo principio e credo, invece, che si debba sempre tentare di guarire un paziente. Certo, anche con i disturbi mentali esiste il rischio dellโaccanimento terapeutico e bisogna che chi cura sappia dove fermarsi e quando, insieme al paziente, decidere di accontentarsi dei risultati raggiunti.
๐ฃ๐ฒ๐ฟ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐น๐๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐ฎ๐น๐ฐ๐๐ป๐ฒ ๐ถ๐ป๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ถ ๐ฝ๐ฟ๐ฎ๐๐ถ๐ฐ๐ต๐ฒ, ๐ถ๐น ๐บ๐ถ๐ผ ๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ถ๐ด๐น๐ถ๐ผ ๐ฒฬ ๐พ๐๐ฒ๐น๐น๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐๐๐ฎ๐ฟ๐ฒ, ๐ฎ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐ถ ๐ฐ๐ฎ๐๐ถ ๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐๐ถ๐๐๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ถ, uno qualunque dei metodi di cui ho parlato, ma non concentrarsi troppo su questi mezzi. La dipendenza deve essere tenuta a bada perchรฉ รจ un diavolo che si impossessa della vita di una persona e la stravolge, ma guai darle troppo importanza. Bisogna, piuttosto โ via, via che farmaci, tecniche suggestive e comportamentali, agiscono โ dedicarsi a un difficile esercizio: utilizzare la propria presenza e lโascolto (molto raramente le parole) per sciogliere i lacci che avvincono la memoria del paziente, per mitigare la sua paura (e desiderio) di tradire e mentire. โ๐๐ฉ๐ฆ ๐ณ๐ฆ๐ข๐ญ ๐ฅ๐ช๐ง๐ง๐ช๐ค๐ถ๐ญ๐ต๐บ ๐ฐ๐ง ๐ฎ๐ข๐ฏ ๐ช๐ด ๐ฏ๐ฐ๐ต ๐ต๐ฐ ๐ฆ๐ฏ๐ซ๐ฐ๐บ ๐ญ๐ข๐ฎ๐ฑ-๐ฑ๐ฐ๐ด๐ต๐ด ๐ฐ๐ณ ๐ญ๐ข๐ฏ๐ฅ๐ด๐ค๐ข๐ฑ๐ฆ๐ด, ๐ฏ๐ฐ๐ต ๐ต๐ฐ ๐ฆ๐ฏ๐ซ๐ฐ๐บ ๐ฅ๐ข๐ฏ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ช๐ฐ๐ฏ๐ด ๐ฐ๐ณ ๐ค๐ฉ๐ฐ๐ฑ๐ด; ๐ฃ๐ถ๐ต ๐ต๐ฐ ๐ฆ๐ฏ๐ซ๐ฐ๐บ ๐ฆ๐ฏ๐ซ๐ฐ๐บ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต. ๐๐ฐ ๐ฌ๐ฆ๐ฆ๐ฑ ๐ต๐ฉ๐ฆ ๐ค๐ข๐ฑ๐ข๐ค๐ช๐ต๐บ ๐ฐ๐ง ๐ณ๐ฆ๐ข๐ญ๐ญ๐บ ๐ญ๐ช๐ฌ๐ช๐ฏ๐จ ๐ธ๐ฉ๐ข๐ต ๐ฉ๐ฆ ๐ญ๐ช๐ฌ๐ฆ๐ด; ๐ต๐ฉ๐ข๐ต ๐ช๐ด ๐ต๐ฉ๐ฆ ๐ฑ๐ณ๐ข๐ค๐ต๐ช๐ค๐ข๐ญ ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ฃ๐ญ๐ฆ๐ฎ ๐ธ๐ฉ๐ช๐ค๐ฉ ๐ต๐ฉ๐ฆ ๐ฑ๐ฉ๐ช๐ญ๐ฐ๐ด๐ฐ๐ฑ๐ฉ๐ฆ๐ณ ๐ฉ๐ข๐ด ๐ต๐ฐ ๐ด๐ฐ๐ญ๐ท๐ฆโ (La vera difficoltร dell'uomo non รจ quella di apprezzare i lampioni o i paesaggi, non รจ quella di apprezzare i denti di leone o le cotolette, ma quella di godere del piacere. Mantenere la capacitร di apprezzare davvero ciรฒ che gli piace: questo รจ il problema pratico che il filosofo deve risolvere) (Gilbert K. Chesterton, Autobiography).
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