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LA SCOMPARSA DELL' INTIMITร€

  • Immagine del redattore: Emilio Mordini
    Emilio Mordini
  • 13 giu
  • Tempo di lettura: 6 min
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (1610)
Artemisia Gentileschi, Susanna e i vecchioni (1610)

๐—Ÿโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒฬ€ ๐˜‚๐—ป'๐—ฒ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ณ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ถ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐˜‚๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ผ. โ€œIntimoโ€ รจ il superlativo dellโ€™aggettivo โ€œinternoโ€ ed รจ un termine che ci giunge direttamente dal latino "intimus" (profondo, recondito, nascosto). L'intimitร  si riferisce a qualcosa di segreto e riservato, che ciascuno possiede: la parte di noi piรน nascosta.


๐—Ÿโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒฬ€ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ณ๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ป๐˜‚๐—ฑ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒ, ๐—ถ๐—ป ๐—ฒ๐—ณ๐—ณ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ, ๐˜‚๐—ป ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฝ๐—ผ ๐—ป๐˜‚๐—ฑ๐—ผ ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ๐—น๐—ฎ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐˜‚๐—ปโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€, che puรฒ essere complice tra amanti o crudele tra vittima e carnefice. Lโ€™intimitร  puรฒ riguardare zone corporee - spesso ci si riferisce alle โ€œparti intimeโ€ per indicare le regioni genitale e anale, soprattutto del sesso femminile โ€“ oppure pensieri inconfessati, anche se magari innocenti, o relazioni che si vogliono tenere riservate, tipicamente affari amorosi.


๐—Ÿโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฒ ๐—ถ๐—ป ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ผ ๐˜€๐—ถ ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฐ๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ๐—ป๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐˜‚๐—ป ๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฎ๐—ฟ๐˜๐—ฒ๐—ฐ๐—ถ๐—ฝ๐—ฒ: ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ฒฬ€ ๐—ถ๐—ป๐—ณ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ถ ๐˜‚๐—ป ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ฒ ๐˜€๐—ฒ๐—ด๐—ฟ๐—ฒ๐˜๐—ผ, ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฝ๐˜‚๐—ผฬ€ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ผ ๐—ป๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐˜ƒ๐—ถ๐˜€๐—ผ. Lโ€™intimitร , invece, รจ come un giardino nascosto. Luogo di pace e frescura, protetto da griglie in legno intarsiato che ne impediscono la vista agli estranei, zona seclusa che esiste solo in quanto qualcuno vi puรฒ avere accesso. Un giardino segreto รจ pensato perchรฉ possa esser condiviso anche se solo da poche persone, magari una sola. Se fosse sbarrato a chiunque, perderebbe completamente di senso. L'intimitร  รจ alimentata dalla capacitร  di dare a qualcun altro accesso alla nostra dimensione unica, alla parte piรน profonda di noi.


๐—” ๐—ฑ๐—ถ๐—ณ๐—ณ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜€๐—ถ๐—บ๐—ฏ๐—ถ๐—ผ๐˜€๐—ถ, ๐—น'๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ถ๐—บ๐—ฝ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ, ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ผฬ€, ๐—ถ๐—น ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ป๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐˜ƒ๐—ถ๐—ฑ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€. Non รจ fusione, ma la capacitร  di lasciar avvicinare un altro al nostro segreto senza che si generi confusione tra lโ€™altro e me. รˆ un mettere in comune in cui, tuttavia, lโ€™unicitร  di ciascuno continua a essere rispettata. Lโ€™intimitร  non cancella lโ€™esistenza di qualcosa di inviolabile e inalienabile dentro di noi.


๐—Ÿ'๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ต๐—ถ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฒ, ๐—ฑ๐˜‚๐—ป๐—พ๐˜‚๐—ฒ, ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ฐ๐—ฟ๐—ฒ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ต๐—ฒฬ โ€œ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐˜‚๐—ป ๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ผโ€ ๐˜€๐—ถ๐—ด๐—ป๐—ถ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ โ€œ๐—บ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ถ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป ๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ผโ€. Se qualcuno si รจ messo nelle nostre mani, noi siamo tenuti a essere discreti, cioรจ, a esercitare discernimento e prudenza nel maneggiare il suo segreto, comportandoci per un verso come non ne fossimo a conoscenza ma per un altro avendolo sempre presente. Nello stesso modo, la fiducia che lโ€™altro ci ha concesso ci impone di non usare mai il segreto del quale ci ha fatto parte per offendere la sua dignitร  o per ledere la sua integritร .


๐—œ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฐ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ๐—ด๐—ป๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ฟ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ป๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ถ ๐—ฎ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€. Nellโ€™antica Roma, dignitร  si riferiva alla posizione di una persona nella societร , al suo rango sociale. Con il Rinascimento, il termine fu esteso a tutti gli uomini in relazione agli altri viventi: ogni essere umano aveva dignitร  perchรฉ lโ€™uomo era l'opera piรน meravigliosa della natura. Solo nel Settecento, si affermรฒ lโ€™idea che la dignitร  umana risiedesse nellโ€™unicitร  di una persona. Ogni essere umano รจ unico, quindi insostituibile e dunque non ha prezzo. Il valore di qualsiasi persona รจ sempre inestimabile: lโ€™idea era giร  presente nel Salmo 49 che recita โ€œ๐˜•๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฑ๐˜ถ๐˜ฐฬ€ ๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ต๐˜ต๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ฆฬ ๐˜ด๐˜ต๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฐ, / ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข ๐˜‹๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ช๐˜ญ ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฐ ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ป๐˜ป๐˜ฐ. / ๐˜—๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ด๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ข๐˜จ๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ช๐˜ญ ๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ต๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ท๐˜ช๐˜ต๐˜ข, / ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ณ๐˜ขฬ€ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ช ๐˜ฃ๐˜ข๐˜ด๐˜ต๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ/ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ท๐˜ช๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข ๐˜ง๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ, / ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฃ๐˜ข.โ€


๐—ฃ๐—ผ๐—ถ๐—ฐ๐—ต๐—ฒฬ, ๐—ฑ๐˜‚๐—ป๐—พ๐˜‚๐—ฒ, ๐—น๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ๐—ด๐—ป๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ฎ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฝ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜€๐˜‚๐—ฎ ๐˜‚๐—ป๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€, ne deriva che questa unicitร  non deve essere mai violata e infranta, offesa o vilipesa. Lโ€™unicitร  e integritร  di una persona sono tuttโ€™uno e sono entrambe violate quando lโ€™intimitร  non รจ rispettata. Qualsiasi intrusione indesiderata nellโ€™intimitร  di una persona รจ unโ€™offesa alla dignitร  umana.


๐——๐—ถ ๐—ป๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ, ๐—ด๐—น๐—ถ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ ๐˜‚๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ๐—ณ๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐˜‚๐—ฒ ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฒ๐—น๐—ฎ๐˜๐—ถ: ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ด๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ฎ ๐—ฒ ๐—ฝ๐˜‚๐—ฑ๐—ผ๐—ฟ๐—ฒ. La vergogna รจ un'emozione che si oppone a concedere facile accesso alla nostra intimitร ; dunque, ci protegge dal rivelare a chiunque, con superficialitร , la nostra sfera piรน profonda. Il sentimento del pudore ha lo stesso obiettivo ma lo persegue in modo lievemente diverso. Mentre la vergogna invita a nascondersi (โ€œ๐˜ ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฐ ๐˜ฐ๐˜ค๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ด๐˜ช ๐˜ข๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ช ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช. ๐˜—๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ค๐˜ช๐˜ฐฬ€ ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ต๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ข๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ง๐˜ฐ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ง๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ข๐˜ช ๐˜ง๐˜ช๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ชโ€ Gen 3,7), il pudore riguarda il bisogno di proteggere l'intimitร  mentre la si svela. Se, infatti, non vi fosse anche un qualche piacere nellโ€™aprirsi agli altri, non si capirebbe lโ€™esistenza stessa dellโ€™intimitร , che รจ un far partecipi gli altri al proprio segreto.


๐—ฃ๐—ผ๐—ถ๐—ฐ๐—ต๐—ฒฬ ๐˜€๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ถ๐—ฟ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ฑ๐—ถ๐—ฎ๐—ฏ๐—ถ๐—น๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฒ๐˜€๐—ฝ๐—ผ๐˜€๐˜๐—ถ ๐—ฎ๐—ด๐—น๐—ถ ๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ถ, ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐—ฟ๐—ถ๐˜€๐—ฐ๐—ต๐—ถ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ผ๐—ด๐—ด๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ฎ๐˜๐—ถ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น ๐—น๐—ผ๐—ฟ๐—ผ ๐˜€๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ผ, ๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐˜€๐—ณ๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ๐˜๐—ถ ๐—ถ๐—ป ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐˜๐—ฟ๐—ฎ ๐—น๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฒ. Il pudore รจ un tentativo di mantenere la propria soggettivitร  pur in presenza degli altri. Non รจ, quindi, una questione di centimetri di pelle mostrati o di biancheria intima, nemmeno di pensieri sconvenienti espressi in parole, ma una forma di vigilanza sul grado di apertura o chiusura verso gli altri. Il pudore non si oppone alla nuditร , reale o simbolica, ma allo spogliarsi della decenza: protegge dalla condivisione pubblica della propria intimitร . Il pudore รจ in via di sparizione nel nostro mondo la cui regola รจ non avere nulla da nascondere, mai nulla di cui vergognarsi.


๐— ๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐˜€๐—ฒ๐˜€๐˜€๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ฒ, ๐—ฒ๐—บ๐—ผ๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ฎ, ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฎ๐—น๐—ฒ; ๐—ถ ๐—ฑ๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ฟ๐—ถ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฎ๐˜๐—ฟ๐—ผ๐—ฐ๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ถฬ€ ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—น๐—ฒ ๐—ณ๐—ฒ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฎ๐˜๐—ฒ; i desideri e le paure piรน profonde; i cadaveri dei bambini carbonizzati e i corpi maciullati delle vittime degli incidenti stradali. L'intimitร  รจ diventata pubblica, pur continuando a essere chiamata โ€œintimitร โ€. Del resto, se non fosse piรน intimitร , perderebbe di interesse per il pubblico e per coloro che si spogliano di ogni decenza. Il mondo รจ pieno di genitori di ragazze violentate e uccise che partecipano a talk-show televisivi; di ragazzine e ragazzini che rilasciano ilari interviste sui pro e i contro di qualsiasi pratica sessuale; di infermiere e infermieri che ballano Jerusalema accanto a ricoverati morenti; di sacerdoti che si agitano sullโ€™altare a ritmo di rap durante la consacrazione; di persone che pubblicano sui social le fotografie del compleanno della nonna novantenne, del battesimo del nipotino, della cena a casa dโ€™amici, del proprio cane morente.


๐—ฃ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ฒ, ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ผ๐—น๐˜๐—ฎ ๐—ฎ๐—ฏ๐—ถ๐˜๐˜‚๐—ฎ๐˜๐—ฒ ๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐˜๐—ฒ๐—ด๐—ด๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ถ ๐—ฑ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ฎ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€, ๐—ผ๐—ด๐—ด๐—ถ ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ๐—น๐—ฎ๐—ป๐—ผ ๐—ผ๐—ป๐—น๐—ถ๐—ป๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐˜€๐—ถ๐—ฎ๐˜€๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—น๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ถ. In un mondo sempre piรน anonimo e omologato, tanti hanno cosรฌ lโ€™impressione di esistere. Pensano di coltivare la propria unicitร  mostrandola a tutti, ma invece la stanno dissolvendo. Una volta resa pubblica, l'intimitร  svanisce e, con essa, la nostra unicitร  di persone. Svanita lโ€™intimitร , non resta che lโ€™umiliazione:


โ€œ๐™‰๐™š๐™ก ๐™ข๐™ž๐™ค ๐™ซ๐™–๐™œ๐™ค๐™ฃ๐™š ๐™˜โ€™๐™š๐™ง๐™–๐™ฃ๐™ค ๐™ฅ๐™–๐™ง๐™š๐™˜๐™˜๐™๐™ž ๐™–๐™ฃ๐™ฏ๐™ž๐™–๐™ฃ๐™ž, ๐™ช๐™ค๐™ข๐™ž๐™ฃ๐™ž ๐™š ๐™™๐™ค๐™ฃ๐™ฃ๐™š: ๐™ฉ๐™ง๐™– ๐™œ๐™ก๐™ž ๐™–๐™ก๐™ฉ๐™ง๐™ž, ๐™˜โ€™๐™š๐™ง๐™–๐™ฃ๐™ค ๐™–๐™ก ๐™˜๐™ค๐™ข๐™ฅ๐™ก๐™š๐™ฉ๐™ค ๐™œ๐™ก๐™ž ๐™ค๐™จ๐™ฅ๐™ž๐™ฉ๐™ž ๐™™๐™š๐™ก๐™ก๐™– ๐™˜๐™–๐™จ๐™– ๐™™๐™ž ๐™ง๐™ž๐™ฅ๐™ค๐™จ๐™ค ๐™ž๐™จ๐™ง๐™–๐™š๐™ก๐™ž๐™ฉ๐™ž๐™˜๐™– ๐™™๐™ž ๐™‘๐™š๐™ฃ๐™š๐™ฏ๐™ž๐™–. ๐˜—๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ต๐˜ถ๐˜ต๐˜ต๐˜ช, ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ด๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ช๐˜ข๐˜ญ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ต๐˜ช, ๐˜ฆ๐˜ท๐˜ข๐˜ค๐˜ถ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ช๐˜ฏ ๐˜ฑ๐˜ถ๐˜ฃ๐˜ฃ๐˜ญ๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ข๐˜ฏ๐˜จ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ค๐˜ช๐˜ฐ๐˜ด๐˜ฐ ๐˜ฐ ๐˜ช๐˜ฎ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ฆ: ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ต๐˜ณ๐˜ข๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ข ๐˜ค๐˜ถ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ต๐˜ณ๐˜ข ๐˜ค๐˜ช๐˜ท๐˜ช๐˜ญ๐˜ต๐˜ขฬ€ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ค๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ณ๐˜ข, ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ง๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ง๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ง๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ต๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ต๐˜ขฬ€ ๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ข, ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ข๐˜ต๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ข๐˜จ๐˜ช๐˜ฐ; ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ช๐˜ญ ๐˜ด๐˜ฆ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ต๐˜ขฬ€ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ช๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ต๐˜ข ๐˜ฆ ๐˜จ๐˜ณ๐˜ข๐˜ต๐˜ถ๐˜ช๐˜ต๐˜ข. [โ€ฆ] ๐˜ˆ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ด๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ค๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ช๐˜ป๐˜ช๐˜ข ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ด๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ต๐˜ขฬ€. ๐˜๐˜ฏ ๐˜“๐˜ข๐˜จ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ด๐˜ช ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ณ๐˜ข๐˜ท๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช: ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ป๐˜ช, ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ถฬ€ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช, ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ช๐˜ท๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ข๐˜ฃ๐˜ช๐˜ต๐˜ช ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ณ๐˜ฑ๐˜ฆ (๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ท๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ง๐˜ช๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ต๐˜ช) ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ช ๐˜ค๐˜ข๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ต๐˜ถ๐˜ต๐˜ต๐˜ช ๐˜จ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ข๐˜ญ๐˜ต๐˜ณ๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ช [โ€ฆ] ๐˜–๐˜ณ๐˜ข, ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฐ ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ฐ ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ญ๐˜ป๐˜ฐ ๐˜ด๐˜ช ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ ๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ท๐˜ช ๐˜ฆ ๐˜ช ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ช๐˜ด๐˜ช: ๐˜ฆฬ€ ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฎ๐˜ฆ. ๐˜Ž๐˜ญ๐˜ช ๐˜ข๐˜ฃ๐˜ช๐˜ต๐˜ช, ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ช๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ท๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ด๐˜ต๐˜ณ๐˜ช๐˜ฃ๐˜ถ๐˜ช๐˜ต๐˜ช, ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ณ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ง๐˜ฆ๐˜ด๐˜ข ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฆ ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ด๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ข๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ฆ. ๐˜Š๐˜ฉ๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ญ๐˜ช ๐˜ฉ๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ด๐˜ค๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ถฬ€ ๐˜ด๐˜ฆฬ ๐˜ด๐˜ต๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฆ ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ, ๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ชฬ€ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฆ ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฃ๐˜ณ๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ: ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ฐ, ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ, ๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ฆ, ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ข๐˜ญ ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ฐ. ๐˜š๐˜ข ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ณ๐˜ขฬ€ ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ข๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ข๐˜ฅ ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฐ.โ€ (P. Levi, I sommersi e i salvati)


๐—จ๐—บ๐—ถ๐—น๐—ถ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ถ๐—ผ๐—น๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—นโ€™๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐˜‚๐—ฒ ๐—ณ๐—ฎ๐—ฐ๐—ฐ๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜€๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎ ๐—บ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฎ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ฎ, ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—บ๐—ฏ๐—ฒ ๐—ฒ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฑ๐—ฒ๐—ด๐—ฟ๐—ฎ๐—ฑ๐—ผ. Il degrado, persino quello subito e imposto con la forza, comporta inevitabilmente una certa porzione di auto-degrado e questo rende lโ€™esperienza ancora piรน atroce. L'umiliazione fisica e psicologica cerca la complicitร  della vittima; coloro che sono umiliati devono accettare di pagare con la propria dignitร  il prezzo del proprio riscatto. Cosรฌ si potrร , infine, dire di loro che โ€œ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜”๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ๐˜ฏ, ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช ๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ช, ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ต๐˜ช๐˜ฆ, ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ค๐˜ชโ€ (P. Levi, I sommersi e i salvati).


๐—ฆ๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜โ€™๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ถ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—š๐—ถ๐—ผ๐—ฟ๐—ด๐—ถ๐—ผ ๐—”๐—ด๐—ฎ๐—บ๐—ฏ๐—ฒ๐—ป ๐—ต๐—ฎ ๐—ถ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ผ ๐—ป๐—ฒ๐—ถ ๐—ฐ๐—ฎ๐—บ๐—ฝ๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—บ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ผ ๐—ถ๐—น ๐—ฝ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฑ๐—ถ๐—ด๐—บ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น ๐—ฝ๐—ผ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฐ๐—ถ ๐—ด๐—ผ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ฎ: un discorso duro, difficile da capire e ancora piรน da digerire. Le persone non vedono (almeno in questa parte di mondo) uniformi minacciose e cani ringhianti, non odono urla rauche e neppure debbono vivere in baracche usando lo stesso recipiente come bugliolo e gamella. Cosรฌ sfugge loro il nesso profondo tra sterminio, disumanizzazione, esibizione oscena dellโ€™intimitร , umiliazione e degrado.


๐—Ÿ๐—ฎ ๐—š๐—ฒ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ถ๐—ฎ ๐—ป๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฎ ๐—ต๐—ฎ ๐—ณ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ผ๐˜€๐—ฐ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฎ๐—น ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—นโ€™๐—ฒ๐˜€๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ โ€œ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ฑ๐—ฒ๐—ด๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜€๐˜€๐˜‚๐˜๐—ฒโ€ (๐—Ÿ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฒ๐—ป๐˜€๐˜‚๐—ป๐˜„๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ฒ๐—ป ๐—Ÿ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฒ๐—ป๐˜€), che fu coniata, perรฒ, nel 1920 in ambito medico e non politico (cosa che dovrebbe indurci tutti a riflettere). Furono due eminenti studiosi che la usarono per la prima volta per riferirsi allโ€™eliminazione dei malati psichiatrici piรน gravi. Oggi, si assiste a un bizzarro rovesciamento: non รจ il degrado delle condizioni mentali o fisiche o ambientali che rende le โ€œvite non degne di essere vissuteโ€, ma, al contrario, lโ€™apparente ricerca delle migliori condizioni di vita possibili.


๐—” ๐—บ๐—ถ๐˜€๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐˜€๐—ผ๐—ฑ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ณ๐—ฎ ๐—ถ ๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ, ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ถ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ถ ๐˜€๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐—ผ, ๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐˜€๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฎ ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐—ผ ๐˜€๐—ผ๐—ฑ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ณ๐—ฎ๐—ฐ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ. Piรน si soddisfano i singoli individui, piรน questi diventano insoddisfatti e si trasformano in atomi isolati, interscambiabili tra loro, senza piรน alcuna unicitร . Lโ€™unicitร , infatti, non รจ singolaritร : non origina in noi stessi ma dal nostro essere in relazione. Si รจ unici perchรฉ si รจ insostituibili agli occhi di chi fa parte della nostra intimitร  e ci fa partecipi della sua. Si รจ unici, insomma, per chi ci ama,"๐˜™๐˜ฆ๐˜ด๐˜ฑ๐˜ช๐˜ค๐˜ฆ ๐˜ช๐˜ฏ ๐˜ฎ๐˜ฆ ๐˜ฆ๐˜ต ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ช, ๐˜‹๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ: ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ข๐˜ฎ ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ค๐˜ถ๐˜ด ๐˜ฆ๐˜ต ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ถ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฆ๐˜จ๐˜ฐ" (Salmo 24). Cosรฌ un mondo dove scompare lโ€™intimitร  diventa inevitabilmente un luogo in cui nessuno รจ insostituibile e degno di vivere.


โ€œ๐™†๐™–๐™ช๐™›๐™š๐™ฃ ๐™ข๐™–๐™˜๐™๐™ฉ ๐™›๐™ง๐™š๐™žโ€: l'inferno puรฒ ben avere anche le sembianze di un Apple Store.


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