
𝗙𝗼𝗿𝘀𝗲 𝘂𝗻’𝗶𝗺𝗽𝗿𝘂𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗮 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮, ma a chi sarebbe mai venuto in mente? Si muore per un bambino che sta annegando ma per mettere in salvo un cane, via! No, nessuno pensa che possa accadere.
𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗺𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗻𝗲. Eppure, Rosa Corallo, 60 anni, di Pescate e Veronica Malini, 54 anni, di Cernusco Lombardone, sono annegate ieri, poco dopo mezzogiorno, nel torrente Fellaria a 2.500 metri di quota, in alta Valmalenco, per tentare di salvare Brunilde, la cagnolina meticcia che era con loro. I sommozzatori hanno ritrovato i loro corpi stamattina, più a valle.
𝗨𝗻𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗴𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲. Un nulla rispetto ai fatti davvero importanti che riempiono le pagine dei giornali: alla morte del capo di una milizia mercenaria in Russia, al libro di un generale razzista, a un uomo di affari che ha ripudiato la fidanzata infedele.
𝗣𝗶𝗮𝗻𝗴𝗲𝗿𝗮̀ 𝗰𝗵𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝘃𝗮 𝗥𝗼𝘀𝗮 𝗲 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮, come tutti noi piangiamo i nostri morti, in silenzio, senza fare troppe storie. Nessuno piangerà Brunilde, come è giusto che sia: era solo un cane, cosa importa che due donne siano morte nel tentativo di salvarla?
𝗜𝗻 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗲 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝗻𝗲 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗠𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲. Gli antichi ritenevano che questi giorni di canicola fossero quelli in cui nei cani e nell’uomo potesse esplodere la follia. Il termine latino “canicula” significa “cagnetta” e fa riferimento al mito di Erigone e della sua cagnolina Maira.
𝗘𝗿𝗶𝗴𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗜𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼, un contadino che abitava vicino ad Atene. Icario un giorno ospitò il dio Dioniso che, per ricompensa, gli donò la pianta della vite e un otre di vino, ordinandogli di farlo assaggiare a tutti. Alcuni pastori che ne bevvero divennero ebbri e, non conoscendo la bevanda, credettero di essere stati avvelenati e aggredirono Icario per vendicarsi. Maira corse ululando dalla sua padroncina per avvertirla e, affannata , trascinandola per le vesti, la condusse sino a dov’era il padre, che purtroppo era ormai morto. A tale vista, Erigone disperata si uccise e Maira si lasciò morire accanto a lei.
𝗭𝗲𝘂𝘀 𝗽𝗼𝘀𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗶𝗿𝗮 una stele tra le stelle. Da allora ogni anno, al sorgere della Stella del Cane, spirano sulla Grecia freschi venti di maestrale che recano sollievo dalla calura estiva.
𝗠𝗶 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗶, quando sono puri, restino per sempre nella memoria di Dio e non giunga mai l’oblio a cancellarli. Per quello che posso, così, io prego: prego per Rosa e Veronica. E per Brunilde

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