
A partire da venerdì 16 e per gli ultimi tre venerdì di novembre (il 23 e il 30), alle ore 20, si terrà presso l’Ultimo Mulino di Fiume Veneto un seminario dedicato alla “Psicoanalisi del pane”, tre incontri su pane, cultura e disturbi dell’alimentazione. Gli incontri saranno condotti da un medico psicoanalista, Emilio Mordini - che vive e opera in Francia (Parigi) e in Italia (San Vito al Tagliamento) – e Andrea Berti, l’executive chef de L’Ultimo Mulino. Per circa un’ora mezza, sino alle 21.30, i due relatori si alterneranno a raccontare il pane e i suoi misteri, dalle antiche dee madri che lo inventarono più di 10.000 anni fa sino al lievito madre; dal pane nei sogni a quello delle fiabe e dei proverbi.
Un po’ per scherzo, un po’ sul serio, Mordini e Berti tenteranno così di descrivere una “psicopatologia quotidiana del pane”: i tic, le idiosincrasie, i sintomi nevrotici, gli errori gastronomici, che coinvolgono il pane ed il suo uso.
Al termine di ciascuno dei tre incontri, lo chef inviterà i partecipanti ad una degustazione in tema con l’argomento della serata, sarà così possibile, per chi lo vorrà, assaggiare le focacce di cereali cucinate secondo le ricette tramandate da Omero nell’ Odissea, accompagnandole con un bicchiere di ciceone (la mistura di vino, orzo ed erbe che erano soliti bere i partecipanti ai misteri della dea Demetra, la dea greca del frumento e dell’agricoltura), oppure gustare i pani tradizionali della cucina friulana, dal pan cu’ lis frizzis, al bujadnik di Resia sino alla tradizionale fugazza pasquale, accompagnati da vini ormai quasi scomparsi come il Cjanoròs, il Forgiarìn, o il Ros San Zuan. Una serata sarà anche destinata ad errori ed orrori nella preparazione e degustazione del pane e a come sia possibile distinguere il pane “buono” da quello “cattivo”.
Il primo incontro, venerdì 16, sarà dedicato a “Pane delle origini e origine del pane”; il secondo, venerdì 23, a “Il simbolo del pane nella cultura e in cucina”; il terzo, venerdì 30, a “La tentazione del pane: diete e disturbi dell’alimentazione”.
“Le “nevrosi da pane” stanno aumentando di pari passo ai disturbi psicologici dell’alimentazione - ci dice lo psicoanalista –Il pane, che è stato per secoli il cibo più amato e rispettato, quasi il simbolo di tutto ciò che è buono, umile e sacro, invece oggi è spesso odiato, temuto, trasformato in feticcio o in persecutore. Si tratta di patologie molto più gravi di quello che la gente pensa, proprio perché affondano le loro radici negli stessi fenomeni psicopatologici da cui originano, per esempio, anche le tossicodipendenze e le più gravi forme di anoressia”